Giovedi' 28 Marzo 2024

Virus dell'immunodeficienza felina (FIV) nel Gatto

  • Pubblicato il:  07/10/2020

Il virus dell'immunodeficienza felina (FIV), è una malattia molto pericolosa tra i gatti e viene paragonata all'AIDS umana.

La malattia è stata scoperta in America nel corso di un'indagine in una colonia di gatti sani presi in strada.

I sintomi della FIV sono molto simili all'AIDS umana, una malattia causata dall'infezione da HIV.


Sebbene HIV e FIV sono molto simili, ciascun virus è specifico per le specie interessata, quindi non vi è alcun rischio di contagio tra le due specie.

Ma cosa provoca la FIV nei gatti?
Il virus dell'immunodeficienza felina, come nel caso degli esseri umani, colpisce le cellule del sistema immunitario, i globuli bianchi, danneggiandoli e causandone la distruzione.

Come per molte malattie, nelle prime fasi dell'infezione da virus FIV molti gatti non mostrano spesso segni di malattia.

Il sistema immunitario è responsabile per la lotta contro le infezioni e contro lo sviluppo di cellule tumorali, ed è per questo che un gatto infettato da FIV è maggiormente a rischio a contrarre malattie e infezioni causate da virus, batteri e parassiti, come il Toxoplasma gondii o Hemoplasma (parassiti del sangue che causano anemia).

Come si trasmette la FIV

Il metodo più comune con cui si trasmette il virus dell'immunodeficienza felina è senza dubbio il morso con un animale infetto.

La saliva di un gatto infetto da FIV contiene il virus e anche con un solo un morso può diffondere l'infezione.


Poiché il virus si trasmette attraverso la saliva, la trasmissione è possibile anche attraverso lo stretto contatto sociale, senza bisogno che il gatto morda altri gatti, ma semplicemente utilizzando la stessa ciotola dell'acqua.

I gattini appena nati possono essere infettati anche durante la gravidanza o l'allattamento, se la madre è infetta con il virus dell'immunodeficienza felina.

Il problema è che nei cuccioli l'infezione non è così facile da diagnosticare perché hanno molti anticorpi materni almeno fino a 3 mesi.

A differenza dell'HIV sembra che la trasmissione sessuale non sia rilevante.

Inoltre, non è ancora noto se le pulci o zecche sono in grado di trasmettere l'infezione, quindi è necessario mantenere il controllo regolare di questi parassiti esterni per evitare rischi.

La diffusione della FIV varia nelle diverse aree del mondo e tra le diverse popolazioni di gatti, il che significa che i gatti che vivono all'estero, o che vengono a contatto con questi, sono più inclini ad essere infettati dal virus rispetto ai gatti che vivono in casa.

Segni di infezione da FIV nel Gatto

I sintomi dell'infezione da immunodeficienza felina sono molto aspecifici.

Tuttavia, ci sono alcune linee guida che possono aiutare a riconoscere la malattia dopo circa 2-4 mesi dall'infezione.

Nella prima fase i gatti possono mostrare segni che includono malessere, febbre, ingrossamento dei linfonodi, che sono le ghiandole che filtrano il sangue per verificare la presenza di infezioni o le cellule tumorali, o linfoadenopatia.

La maggior parte dei gatti trascorrono una seconda fase in cui, a quanto pare, appaiono in buona salute e sembrano stare bene.

Nella terza fase si iniziano a notare i sintomi più evidenti del virus.
Il gatto appare depresso, il suo sistema immunitario è molto indebolito e, di conseguenza, non è in grado di combattere le infezioni, malattie o infezioni secondarie.

Come abbiamo accennato in precedenza, i segni clinici possono variare da un gatto all'altro, e in queste fasi possono assumere varie forme.

I sintomi più comuni nei gatti immunodepressi da FIV sono: malessere, febbre, linfoadenopatia, perdita di peso a causa dello scarso appetito, e che può anche essere causa di possibili gengiviti.

Altri sintomi da prendere in considerazione sono le riniti, uveite, congiuntivite, infezioni della pelle, anemia e malattie del sistema nervoso che possono causare cambiamenti del comportamento e convulsioni.

Un gatto in stato di gravidanza infettato dal virus dell'immunodeficienza felina potrebbe abortire spontaneamente.

Come viene diagnosticata la FIV nel Gatto

Ci sono diversi metodi per diagnosticare correttamente l'immunodeficienza felina, e alcuni test per rilevare gli anticorpi della FIV possono essere eseguiti dal vostro veterinario di fiducia.

Come con altri tipi di test, però, non è accurato al 100%, e in alcune situazioni può dare falsi positivi e falsi negativi.

Se il primo test provoca dei dubbi si può scegliere di isolare il virus con il campione di sangue ed eseguire una prova supplementare.


Ad esempio, un falso positivo può esserlo a causa di un campione contaminato e un falso negativo può produrre anticorpi che non sono rilevabili nei test standard o magari il test è stato eseguito in fase precoce (entro due mesi dall'infezione da FIV) quando il corpo non ha ancora prodotto gli anticorpi.

In quest'ultimo caso si consiglia di ripetere il test dopo 12 settimane.

Un altro possibile caso di falso positivo potrebbe verificarsi nel caso di cuccioli nati da una mamma contagiata da FIV, perché durante le prime settimane i cuccioli ricevono gli anticorpi materni.

Dobbiamo comunque sapere che il virus può essere trasmesso solo nel 30% dei cuccioli, quindi sarebbe opportuno testare i gattini dopo i 6 mesi di vita.

Si può curare la FIV nei Gatti

Ad oggi non vi è alcun trattamento per eliminare l'infezione da virus FIV, quindi l'obiettivo primario sarà quello di stabilizzare il gatto per cercare di assicurargli una buona qualità di vita.

E' essenziale trattare il gatto immediatamente con antibiotici per debellare eventuali infezioni secondarie, e di far visitare ogni sei mesi il gatto dal proprio veterinario di fiducia.

Attenzione !! Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.

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