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Calicivirosi del Gatto e come curarla

  • Pubblicato il:  07/10/2020

Foto Calicivirosi del Gatto e come curarla

La Calicivirosi, proprio come la Rinotracheite Infettiva Felina, colpisce le prime vie respiratorie del gatto e pertanto le due malattie sembrano presentare molte analogie. La Calicivirosi è sostenuta da un RNA virus appartenente alla famiglia dei Calicivirus, molto contagioso fra i gatti e che permane a lungo nell’ambiente; la trasmissione della Calicivirosi avviene attraverso il contatto con individui malati o con secrezioni infette.

Sintomi

I sintomi tipici di una infezione delle vie respiratorie superiori coinvolgono naso e gola, causando sintomi quali starnuti, congestione nasale, congiuntivite (infiammazione delle membrane che rivestono le palpebre) e secrezioni nasali e oculari. Tali secrezioni possono essere di colore chiaro o divenire purulente (ovvero contenenti pus).

Oltre ai sintomi tipici sopra descritti, i gatti affetti da Calicivirus spesso sviluppano ulcere su lingua, palato duro, gengive, labbra o naso. In presenza di queste ulcere orali, il gatto di solito sperimenta una eccessiva salivazione (scialorrea). I sintomi aspecifici di una infezione delle vie respiratorie superiori includono anoressia, letargia, febbre, linfonodi ingrossati e blefarospasmo.

A seconda del ceppo di Calicivirus coinvolto nell'infezione, il gatto manifesterà sintomi ampiamenti variabili. In alcuni casi, l'unico sintomo può essere rappresentato dalla comparsa di ulcere orali o nasali, ma solitamente una infezione delle vie respiratorie superiori è caratterizzata anche da altri sintomi tipici. Alcuni ceppi di Calicivirus felino possono causare lo sviluppo improvviso di una claudicazione dolorosa a carico di una o più articolazioni (in genere si verifica con maggiore frequenza nei gattini).

Un ceppo molto virulento di Calicivirus felino, denominato "Calicivirus Felino Sistemico Virulento" o VS-FCV, causa una grave malattia generalizzata. In presenza di questo ceppo, i sintomi iniziali coinvolgono occhi, naso e bocca. Il gatto infetto sviluppa rapidamente febbre alta, grave abbattimento, edema alle zampe e/o al viso, ittero e sintomi di malattia multiorgano. Tale ceppo è altamente infettivo e il tasso di mortalità riferito raggiunge il 67%. Fortunatamente, questo ceppo specifico è molto raro.

Trasmissione

Il Calicivirus è altamente contagioso e i gatti infetti possono espellere le particelle virali nella saliva o nelle secrezioni nasali od oculari. Se un gatto infetto starnutisce, le particelle virali espulse possono essere trasportate dall'aria per diversi metri. Si è ipotizzato che il virus possa anche essere espulso nelle urine o nelle feci, ma questa non viene considerata come una delle principali fonti di infezione.

Il virus può sopravvivere sino ad una settimana in un ambiente contaminato (e probabilmente più a lungo in un luogo fresco e umido). Il gatto può contrarre l'infezione attraverso il contatto diretto con un altro gatto infetto oppure a seguito dell'esposizione ambientale a oggetti che sono stati contaminati con secrezioni infettive. Anche le persone che hanno toccato oggetti contaminati o un gatto infetto possono diffondere il virus ai felini domestici.

Sebbene tutti i gatti predisposti possano sviluppare una infezione da Calicivirus, i sintomi tendono ad essere più gravi nei gattini giovani. Tuttavia, il ceppo VS-FCV sembra colpire più gravemente i gatti adulti.

Diagnosi

Nella maggior parte dei casi, una diagnosi presuntiva di infezione da Calicivirus si basa sui segni clinici caratteristici, specie nel caso in cui siano presenti ulcere.

La diagnosi può essere confermata mediante il prelievo di campioni di cellule e secrezioni da bocca, naso od occhi e sottoponendo tali campioni ad un laboratorio per esami specialistici come isolamento virale, identificazione per mezzo di analisi PCR (reazione a catena della polimerasi) o colorazione immunoistochimica. Nell'eventualità che l'infezione si sia estesa ai polmoni, possono essere prelevati campioni, che verranno successivamente esaminati, per mezzo di una procedura detta lavaggio transtracheale. Se il gatto manifesta segni improvvisi di claudicazione, potrà essere raccomandata una radiografia per escludere altre cause, come ad esempio una lesione o un trauma.

Se il gatto presenta sintomi respiratori persistenti, il veterinario raccomanderà la conduzione di ulteriori procedure diagnostiche, come radiografie toraciche o craniche, esami del sangue o coltura e test di sensibilità delle secrezioni anomale.

Profilassi

Come tutte le malattie altamente contagiose l’unico modo per proteggere i nostri piccoli amici dalla Calcivirosi resta la vaccinazione annuale, in grado di conferire protezione immunitaria sufficiente a combattere questa brutta infezione.

Prevenzione

Poiché la calicivirosi è una malattia altamente contagiosa e i gatti apparentemente sani possono essere portatori della malattia, evitare l'esposizione al virus può essere difficile. Le strutture di imbarco, i rifugi per animali e le mostre feline sono tutti luoghi ove il gatto può essere facilmente esposto al virus.

Evitare il contatto diretto con altri gatti, minimizzerà enormemente il rischio del gatto di contrarre un'infezione. Inoltre, seguire una buona routine di igiene, come per esempio lavarsi le mani accuratamente prima e dopo aver accarezzato un altro gatto, ridurrà le probabilità di diffondere il virus.

I gatti predisposti possono contrarre una infezione attraverso il contatto diretto con un altro gatto infetto o a seguito di una esposizione ambientale ad oggetti come spazzole, ciotole, lettiere, giochi per gatti o coperte che sono stati contaminati con secrezioni infettive. E' possibile disinfettare gli oggetti contaminati da Calicivirus immergendoli per almeno 10-15 minuti in una soluzione di candeggina e acqua (diluizione 1:32).

La profilassi vaccinale del gatto include l'immunizzazione contro il Calicivirus e contribuisce a ridurre la gravità e la durata della malattia in caso di esposizione al virus. I gattini di età compresa tra le 6 e le 16 settimane necessitano di diverse vaccinazioni di richiamo e di almeno un altro richiamo un anno dopo. Dopo questa prima serie, i richiami dovranno essere effettuati regolarmente ogni 1-3 anni. E' particolarmente importante che il gatto sia sottoposto ad una vaccinazione di richiamo prima di essere esposto ad eventuali situazioni ad alto rischio (mostre feline, toelettatura, ecc.) o al contatto con altri gatti che potrebbero essere potenziali portatori di Calicivirus. Si consiglia di consultare il veterinario per maggiori informazioni circa una corretta profilassi vaccinale del proprio animale.

Attenzione !! Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.

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