Giovedi' 28 Marzo 2024

Come cambiare l'alimentazione del Gatto

  • Pubblicato il:  07/10/2020

Volete cambiare cibo al vostro Gatto? Avete deciso di iniziare una dieta umida o cruda?

Uno dei problemi più comuni quando le persone provano a cambiare l'alimentazione del proprio gatto con una dieta cruda è che ci provano, ma molto spesso ritornano ai croccantini perchè il gatto rifiuta il nuovo cibo.


Molti gatti sono fedeli all'attuale marchio alimentare e non vogliono sentire ragioni di passare ad un altro cibo, soprattutto se è molto diverso da quello a cui sono abituati da sempre.

Ovviamente, questo è un problema facile da affrontare se il vostro gatto sta bene, ma diventa un problema serio, se avete bisogno di cambiare il cibo al vostro "amico peloso" per un problema medico o altro.

In questo articolo, imparerete a cambiare il cibo del vostro gatto, anche se il gatto all'inizio sarà titubante.

Ci sono molte ragioni per passare ad una diversa alimentazione per il proprio gatto, e anche se pensate che non è il caso vostro, è sempre importante sapere come fare.

Man mano che il gatto cresce, le sue esigenze alimentari cambiano, per non parlare se vengono diagnosticati problemi di salute che richiedono una dieta speciale.


Cosa succede se vi rendeste conto improvvisamente che il cibo secco non va più bene per il vostro gatto?

Indipendentemente dal motivo per cui volete passare ad un nuovo cibo per gatti, è necessario sapere come procedere.
Ecco alcuni consigli che vi guideranno passo passo su come sostituire un alimento correttamente:

  • Non lasciare mai a digiuno gatto, è pericoloso.

  • Iniziare con una piccola quantità di cibo nuovo mescolato con il vecchio

  • Aumentare la quantità dei nuovi alimenti e diminuite progressivamente la quantità del vecchio cibo.
    Solo dopo 14 giorni, potete dare al gatto il nuovo cibo..

Adesso approfondiamo i vari passaggi.

Non lasciate mai il gatto a digiuno

Uno dei suggerimenti comuni che ci vengono dai, è quello di lasciare il nuovo cibo nella ciotola e di farlo accettare, prima o poi, al gatto senza pensare ad altro.

Quindi molti pensano, erroneamente, che "...tanto il gatto mangia quando ha fame". Ma non funziona così.

Se il vostro gatto non mangia il nuovo cibo, tornate alla vecchia alimentazione o provate un altro alimento che il vostro gatto possa gradire meglio.
Ci sono due principali ragioni per questo:

  • 1) Il gatto non riconosce il nuovo cibo come commestibile, quindi non importa quanta fame abbia.

  • 2) Ancora più importante, se il vostro gatto non mangia per più di due giorni, potrebbe sviluppare una condizione medica chiamata lipidosi epatica

La lipidosi epatica nel Gatto

La lipidosi epatica, noto anche come malattia del fegato grasso, è causata da un accumulo anomalo di grassi nel fegato del felino.

Se non trattata, la lipidosi epatica ha un tasso di mortalità del 90%, ma se il gatto viene subito curato in modo aggressivo e tempestivo, questa percentuale scende al 60%.

A differenza di molti altri animali, il metabolismo dei gatti non supporta un rapido aumento dei grassi, e il loro fegato non è in grado di elaborarli tutti, causando un'insufficienza epatica.

I sintomi più comuni della lipidosi epatica nei gatti sono:

  • colorazione giallastra delle gengive

  • dimagrimento e perdita di massa muscolare

  • anoressia

  • vomito

Se volete ulteriori informazioni sulla lipidosi epatica nel gatto cliccate qui.


Iniziare con una piccola quantità di cibo mescolato con il vecchio

Inizialmente, è necessario per "ingannare" il vostro gatto a mangiare il nuovo cibo.

Servite il vecchio cibo aggiungendo un piccola parte del nuovo, sperando che il gatto non la noti.
Anche se il vostro gatto non ha problemi ad accettare il nuovo cibo, è sempre un bene iniziare progressivamente per evitare disturbi gastrointestinali.

Ma quanto cibo devo mescolare con il vecchio alimento? Il minimo indispensabile, anche un cucchiaino.

Ricordate che, se ne aggiungete troppo il vostro gatto potrebbe non mangiarlo, e magari potrebbe renderlo più diffidente la volta successiva.

Inoltre, è sempre meglio lavorarci una settimana in più anzichè provocare seri danni al fegato al gatto, in caso smetta di mangiare completamente.

Aumentare gradualmente la percentuale del nuovo cibo

Dopo che il gatto si è abituato al nuovo sapore ed è disposto a mangiarlo, aumentate la quantità del nuovo.

Questa transizione richiede generalmente un periodo di 10 / 14 giorni.

Perché è importante procedere con cautela? Perchè anche se il vostro gatto accetta volentieri il nuovo alimento, queste precauzioni eviteranno possibili disturbi gastrointestinali.

Quali sono i disturbi gastrointestinali?

In genere, i disturbi gastrointestinali si riferiscono a qualsiasi condizione in cui il sistema gastrointestinale di un gatto non funziona correttamente.

In questo caso specifico, riguarda la flora intestinale del gatto che non è in grado di elaborare il nuovo cibo.


La flora intestinale è costituita da microrganismi (soprattutto batteri buoni) che vivono nel sistema gastrointestinale del gatto.
Essa, inoltre, è costituita da circa mille specie differenti di batteri, ognuno con caratteristiche e funzionalità diverse.

Se il vostro gatto mangia lo stesso cibo per mesi o anni, la flora batterica è in grado di trattare gli ingredienti di questo cibo normalmente.
Se però viene introdotto all'improvviso un nuovo ingrediente, l'intestino del gatto avrà bisogno del tempo per ripopolare i batteri specifici che avranno il compito di elaborare il nuovo cibo.

I sintomi più comuni di disturbi gastrointestinali nei gatti sono: vomito, diarrea, perdita di appetito, e letargia.

Se un gatto vomita dopo l'introduzione di un nuovo alimento, spesso non significa che il nuovo alimento non va bene.

Il corpo del vostro gatto può semplicemente richiedere più tempo per adattarsi al cambiamento.

La soluzione migliore, quindi, è di passare al nuovo alimento gradualmente.

Attenzione !! Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.

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